Considerata spesso troppo costosa, la fustellatura è un valido alleato per creare prodotti tipografici originali. Usata per la costruzione di packaging e per creare dei particolari effetti visivi, dall’alba della tipografia ad oggi non hai mai smesso di trasmettere valore.
Tac, zac, swiss... suoni che rendono bene l’idea di una tecnica utilizzata costantemente dalle origini dell’arte tipografica: il taglio, ossia la fustellatura. Ogni tipografo che si rispetti conosce molto bene la natura di una fustella, perché è uno strumento utilizzato quotidianamente in differenti modi e con diverse forme. Ma quanto si conosce questo oggetto al di fuori delle mura di una tipografia, ossia nel campo dell’arte visiva, della grafica, del design, della fotografia? La fustellatura è uno strumento potentissimo per alterare la forma della carta, nobilitarla, creare un prodotto cartaceo nuovo ed innovativo. Cos’è però esattamente la fustellatura?
Taglio, cut, sagoma, cordonatura. Fustella. Con il termine fustella viene identificato uno strumento che permette di eseguire un taglio preciso di un prodotto in foglio di materiale tenero e malleabile come carta, cartone, cuoio, tessuti, gomme, plastiche, ecc.
Esistono tre tipi di fustella:
La fustella piana, o fustella americana, è la più comune ed è quella maggiormente utilizzata in ambito tipografico. E’ un dispositivo costituito da una base di legno solido ed un nastro in acciaio con un profilo superiore tagliente che riproduce una determinata sagoma. Viene utilizzata in tipografia, in cartotecnica e in industrie affini perché permette tagli solidi, precisi e continui riproducendo anche forme astratte complesse. La fustellatura include differenti lavorazioni, come ad esempio la cordonatura, ossia lo schiacciamento e/o lo snervamento del cartone permettendo la successiva piega in quel dato punto. Una volta prodotta, la fustella deve essere inserita in un macchinario che, aprendosi e chiudendosi alternativamente con l’inserimento del foglio da fustellare, permette di eseguire un taglio completo.
Nel momento in cui si sceglie di utilizzare una fustella si è subito colpiti da un cambiamento sostanziale nei costi di produzione dello stampato, che viene difficilmente compreso e percepito dai “profani” del settore. Perché questo costo così incidente sulla produzione? Per tutto ciò che abbiamo descritto finora, ossia perché per conferire una sagoma irregolare, nuova, creativa, allo stampato c’è bisogno della realizzazione di un prodotto fisico vero e proprio. Nella maggior parte dei casi, infatti, la fustella non viene creata in seno alla tipografia, ma affidata alle cure del fustellificio, che provvederà poi ad inviarla alla tipografia per il suo utilizzo finale. Questo passaggio rappresenta naturalmente un costo, sebbene il risultato finale sia di tale valore e particolarità da ripagare abbondantemente l’impegno iniziale.
Habemus fustellam La fustella è quindi un vero e proprio strumento fisico e reale, che agisce direttamente sulla carta e altri materiali, modificandone la forma e l’aspetto in maniera netta e definitiva. Nel paragrafo precedente si è descritta la fustella analizzandola con occhio tipografico, facciamo però un passo indietro ed analizziamone la fase precedente, ossia il momento di ideazione grafica e progettazione.
Come si “disegna” una fustella? Come si crea il tracciato che delinea la sua produzione fisica? Graficamente, la fustella non è nient’altro che l’elaborazione della forma che verrà poi prodotta nel concreto. Ad esempio, le linee che in grafica sono utilizzate per delineare la forma di una cartellina semplice, con tasca o con alette ad esempio, identificano i contorni di una vera e propria fustella, ossia di un oggetto che taglierà la carta per plasmare in modo definitivo quel determinato modello. Generalmente, il tracciato della fustella è un disegno tecnico creato con un programma di editing grafico specifico (es: Autocad o Illustrator) che definisce in modo preciso la struttura di uno stampato, le sue misure e fornisce una guida per le fasi di campionatura, vestizione grafica e infine creazione della fustella che verrà usata in produzione.
La creazione di un tracciato nasce innanzitutto dalle informazioni che fornisce il cliente o chi è incaricato dello studio preliminare. Le informazioni che vanno fornite alla tipografia oltre alla forma grafica saranno: tipo di prodotto, misure ed il tipo di carta scelto.
Ci sono alcuni accorgimenti da seguire per non commettere errori di... taglio. Elemento determinante per realizzare una fustella è assicurarsi che le linee delle lame non siano troppo vicine tra loro. Essendo la fustella americana riprodotta materialmente ed avendo dei rasoi con uno spessore fisico, non è possibile riprodurre piccolissimi dettagli o arabeschi particolari (se non a laser). Altro elemento è la curvatura della fustella, la quale è permessa attraverso l’uso di linee armoniche ed ondulate: niente angoli acuti, curvature molto strette o riproduzione di più linee sovrapposte. Regolarità ed equilibrio sono le regole principali nella creazione di una linea di taglio idonea. Un piccolo consiglio per testare la fattibilità e la qualità della progettazione è cercare di immaginare graficamente o visivamente il prodotto finale e realizzare successivamente delle vere e proprie copie fisiche con carta e forbice, anche se non perfette e stampate alla buona. La possibilità di scoprire nuovi orizzonti e di utilizzare uno strumento potente come la fustella non deve quindi far abbassare la guardia, l’errore è dietro l’angolo e questo potrebbe corrispondere ad un grave danno economico. Una lezione importante è comprendere che la grafica e la tipografia hanno sempre bisogno di collaborare per la creazione di una fustella, seguendo tre principi fondamentali: conoscenza, comunicazione, collaborazione. Quando si taglia ci vuole precisione, altrimenti che taglio è!
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