Ale Giorgini (classe 1976) ha iniziato a disegnare da bambino e non ha più smesso. Dopo un percorso da autodidatta oggi lavora come illustratore e ha collaborato con brand come Armani, Jeep, Puma, Martini, Disney, Warner Bros, Opinel, Lavazza, Mr Porter, Kinder Ferrero, Foot Locker, Emirates, MTV e ha pubblicato le sue illustrazioni su The Hollywood Reporter, Boston Globe, Chicago Magazine, l’Espresso, Il Sole 24 ORE, Il Corriere della Sera.
Ciao Ale, nei tuoi lavori si nota una notevole cura nella scelta dei colori. Quanto tempo dedichi a sperimentare e trovare le giuste combinazioni in rapporto al lavoro di realizzazione del layout? «Posso dire che quello della scelta e definizione della palette colori è, a tutti gli effetti, un lavoro a sé stante. Sono abituato a lavorare alle mie illustrazioni in due fasi: durante la prima mi concentro solo sulla costruzione geometrica. Una volta ottenuta un’illustrazione che “funziona” in bianco e nero, passo al colore e mi concentro solo su quello. Naturalmente quando inizio un nuovo progetto ho già delle suggestioni cromatiche che intendo seguire, ma non riesco quasi mai a lavorare su linee e colori contemporaneamente: nella mia testa sono due mondi separati che si incontrano solo alla fine.»
Usi qualche strumento esterno o interno ai software di disegno per gestire palette, contrasti e associazioni cromatiche? «In realtà no, è tutto gestito “artigianalmente”, se così si può dire. Nel corso degli anni mi sono costruito una collezione cromatica: una serie di palette con abbinamenti che utilizzo a seconda dell’effetto finale che voglio ottenere. Una specie di atlante cromatico che mi serve per “dirigere” l’illustrazione verso l’obiettivo estetico che voglio raggiungere. Mi sono poi creato delle azioni su Photoshop: degli automatismi che con curve e livelli di correzione interagiscono con alcune delle palette della mia collezione aggiungendo dei leggeri effetti di contrasto o che virano le tinte scaldandole o raffreddandole.» Nella tua carriera hai riprodotto le tue illustrazioni su qualsiasi supporto. Dalla carta fino al muro passando per l’oggettistica. Come ti rapporti con le problematiche di riproduzione del colore che ogni tipo di stampa porta con sè? Hai qualche consiglio da dare a chi ha meno esperienza di questo tipo? «Ho il pregio - o forse dovrei dire il difetto - di essere davvero molto curioso. A volte troppo. Quando ho la possibilità di lavorare su una nuova superficie, un nuovo media o con un nuovo metodo di stampa, lo faccio con estremo entusiasmo perché sono da sempre affascinato dal “funzionamento delle cose”. Mi piace capire come un mio disegno può o deve essere riprodotto su una superficie particolare. Inoltre, essendo un maniaco del controllo, voglio che ogni mia illustrazione venga riprodotta nel migliore modo possibile. Il consiglio che posso dare è quello di seguire sempre il percorso delle proprie illustrazioni anche fuori dal tavolo da disegno, andando a vedere e seguire le fasi di stampa del proprio lavoro. Si impara di più passando un giorno in tipografia a seguire un avviamento che con qualsiasi tutorial on line. Padroneggiare anche questo aspetto del lavoro permette di gestire ogni commessa nel migliore dei modi e di acquisire sicurezza nella gestione di ogni tipo di progetto.»
Ale Giorgini è anche presidente dell’Associazione Illustri (www.illustrifestival.org ) Sprint24 sarà partner tecnico proprio del Premio Illustri che si terrà il prossimo 10 settembre alle Gallerie d’Italia in Piazza Scala a Milano!