Se doveste entrare in una tipografia vi accorgereste che, subito dopo i grandi macchinari, a farla da padrona sono le carte. Tante tipologie, differenti tra loro per colore, grammatura, ruvidità.
La scelta della carta per la stampa riveste un ruolo importantissimo nella qualità e nell'impatto del lavoro finale. Una carta di buona qualità non solo migliora l'aspetto visivo del materiale stampato, ma ne aumenta anche la durabilità e la professionalità percepita.
Diversi tipi di carta offrono diverse caratteristiche, come la lucentezza, la consistenza e la resistenza, che possono influenzare il risultato finale in modo significativ. Una delle cose che salta subito all’occhio se si accostano diverse tipologie di carta, è il colore: siamo abituati a dire (e dare) "carta bianca", ma quante volte la carta è davvero bianca? Pochissime!
Diciamo che generalmente la scala cromatica va dall’avorio a un bianco tendente all’azzurrino, tenendo sempre conto che questa visualizzazione va fatta alla luce naturale e non falsata da luci interne che hanno una loro temperatura che quindi influiscono sul colore della carta.
Per dare una visione più chiara di quello che stiamo dicendo, abbiamo creato un grafico:
Sull’asse verticale indicheremo la ruvidità della carta: più la carta sarà posizionata in alto, più sarà ruvida al tatto, più sarà in basso, più sarà liscia.
Sull’asse orizzontale invece, il grado di bianco indicato con un valore della scala ISO 11475 così suddiviso:
- 30-70 Avorio
- 71-110 Bianco naturale
- 111-120 Bianco
- 121-180 Bianco polare
All’aumentare del valore, si passerà da una carta più gialla, a una più azzurrina, passando per i bianchi.
Scegliere il giusto colore della carta e la giusta ruvidità è molto importante affinché il proprio prodotto editoriale sia coerente con il contenuto. Se dovessi avere dubbi e vuoi toccare con mano, ordina il nostro campionario!