Libri, cataloghi, magazine, saremmo superficiali a pensarli come mere trasposizioni di informazioni o a intendere l’oggetto stesso come semplice scrigno di parole. L’oggetto-libro è la trasposizione nella realtà, è l’aleatorio che prende forma. Filosofeggiamenti a parte, una pubblicazione di successo è il risultato di un giusto equilibrio e affinità tra layout (comprensivo di tipografia, illustrazioni e colori) formato, materiali e rilegatura scelta: tutti questi sono fattori che giocano un ruolo fondamentale nella buona riuscita di una pubblicazione. In un mondo perfetto e bellissimo, una pubblicazione sarebbe molto di più di una semplice successione di pagine rilegate: sarebbe un lavoro comprensivo di varie forme d’arte che arrivano ai nostri sensi su vari livelli, siano essi la vista o il tatto. La fisicità di un libro, infatti, è importante quanto il suo layout grafico: ci comunica il carattere di una pubblicazione, aiutandoci fin da subito, ad avere una percezione di quello che sarà il suo contenuto. Proviamo a fare un esempio: se avessimo tra le nostre mani un formato quadrato, con carta patinata, magari con apertura a 180°, probabilmente quello che stiamo sfogliando è un catalogo fotografico. Se invece un libro si presentasse con copertina cartonata, di un formato molto grande, con carta usomano, ci darebbe subito l’impressione di un volume importante, di pregio!
Nel nostro periodo storico, digitale oltremisura, tali pubblicazioni sono sempre più oggetti ricercati e addirittura da collezionisti. L’obiettivo dovrebbe essere sempre quello non solo che la forma comunichi chiaramente i contenuto, ma che essi si intreccino in un risultato univoco. Come possiamo riuscire in questo obiettivo? Ponendoci le giuste domande e dandoci le giuste risposte!
È un libro fotografico? Un magazine? Un racconto? Un catalogo d’arte? Qualcosa che deve essere letto, oppure semplicemente guardato? Questa è la domanda più facile, la cui risposta però ci darà un grandissimo aiuto per intraprendere la retta via.
Parliamo del pubblico: a chi è indirizzato questo libro? Bambini? Studenti? Diffusione in larga scala o di nicchia? Rispondiamo a questo e sapremo, ad esempio, se utilizzare una rilegatura più resistente allo sfogliamento, o se può andar bene un punto metallico, una plastificazione lucida o una copertina morbida.
Collegato al target è lo scopo: materiale per una mostra o un evento che si svolgerà in pochi giorni? Oppure un libro che verrà letto, aperto e consultato ripetutamente. A seconda dell’intento, sceglieremo formato, rilegatura e tipologia di carta.
Questo potrebbe essere il tasto dolente, ma non necessariamente: tanti sono gli escamotage per avere un ottimo risultato senza dover mettere un’ipoteca sulla casa. La plastificazione della copertina è uno di questi: darà consistenza e robustezza al nostro libro. Altro modo per risparmiare qualcosina? Scegliere una dimensione “standard” e non fuori formato, in modo che la tipografia potrà ottimizzare al meglio l’imposizione.
Affrontate le questioni più “spinose”, si apre poi un mondo di finiture e nobilitazioni che possono rendere indimenticabile una pubblicazione. Texture e lucidature UV lavorano sulla percezione tattile: da un libro ciò che ci si aspetta è che ti colpisca visivamente, ma sono proprio le eccezioni a rimanerti in mente: sfogliare un libro stampato su una carta goffrata, toccare una copertina con incisioni o verniciature… è attraverso i polpastrelli che percepiamo qualcosa in più!
Punti metallici, brossure, copertine rigide, copertine morbide: tante sono le caratteristiche che determinano la scelta di una rilegatura invece di un’altra, ma da cosa è determinata questa scelta? E quanto è importante tenerne conto poi nella progettazione?